Project Description
Nome: Quercus pubescens
Famiglia: Fagaceae
Specie, forse la più polimorfa tra le querce del gruppo di Q.robur e del subg. Quercus; perciò l’iquadramento tassonomico è ancora più problematico.
Albero di taglia media, inferiore alle altre querce del gruppo; mediamente 12-15 m ma può arrivare anche a 25 m di altezza in buone condizioni edafiche; specie abbastanza longeva, può avere diametri del tronco notevoli, anche 2-2.5 m a petto d’uomo.Ha fusto normalmente corto ed anche sinuoso che si diparte presto in grosse branche anch’esse sinuose, che formano una chioma ampia e globosa negli esemplari isolati.
La corteccia è formata da un ritidoma con solchi profondi e divisi in placche rugose molto dure; si forma in giovane età e difende abbastanza bene la pianta da incendi radenti.
I rametti dell’anno sono sempre molto pubescenti, grigiastri e la pubescenza impedisce la vista delle sottostanti lenticelle, anche i rametti del secondo anno sono grigiastri, per la persistenza di una leggera pubescenza.
Le gemme sono pluriperulate, ovato appuntite e pubescenti, almeno ai margini delle perule, sono a disposizione spiralata e appressate al rametto.
Foglie alterne e semplici, normalmente a profilo ovato-allungato, ma si possono trovare foglie anche sulla stessa pianta, più allargate nella parte centrale di dimensione molto variabile da (3) 5-10 cm, sono ottuse all’apice e da brevemente cuneate o arrotondate alla base.
A volte la lamina è leggermente asimmetrica con al massimo 8 paia di nervature secondarie e divergenti, può avere 5-6 lobi a seni più o meno profondi, quando i seni sono molto profondi, i lobi possono essere sublobati ed anche acutamente dentati. Alla fogliazione, le foglie sono fittamente pubescenti di colore verde grigiastro, presto la pagina superiore perde la pubescenza e la lamina diviene coriacea di colore verde scuro; anche la pagina inferiore, con l’avanzare della stagione vegetativa, perde gran parte della pubescenza, rimanendo però di colore più chiaro, per la presenza di cere epicuticolari organizzate in scaglie che coprono in parte la rima stomatica.
Il picciolo è breve, da 0,5 a 1,5-2,0 cm, è pubescente e inizialmente alla base sono presenti stipole cuneate e cigliate, caduche. La filloptosi è tardiva e nelle giovani piante e nei polloni rimangono per tutto l’inverno secche, sulla pianta; nei semenzali invece rimangono verdi per tutto l’anno.
La specie, entra presto in fruttificazione, in particolare negli esemplari isolati, è questa una caratteristica di specie colonizzatrici che devono riprodursi presto e abbondantemente.
I fiori maschili con 6-10 stami sono presenti su amenti pendenti e pubescenti, che si formano all’inizio della fogliazione e alla base del rametto in crescita; mentre i fiori femminili si trovano brevemente peduncolati all’ascelle delle foglie distali con stimmi verdastri.
L’antesi avviene, più tardiva che in Q.robur e Q. petrea, in aprile –maggio. I frutti (ghiande) maturano tardivamente nell’anno, in ottobre, germinano prontamente (semi recalcitranti); sono affusolate, piccole (2-3 cm), portate su breve peduncolo pubescente anche a gruppi di 3-4; hanno cupola avvolgente la ghianda anche fino alla metà ed è formata da squame pubescenti, grigiastre, appressate di forma triangolare, regolari e sporgenti dal bordo; sono molto appetite dai suini. Il semenzale ha le prime foglioline fortemente pelose, sub ellittiche con lobi appena accennati di colore inizialmente rosato poi biancastre; l’epicoltile e il fusticino sono pubescenti.La roverella ha un apparato radicale molto sviluppato e particolarmente robusto, con il fittone centrale sempre attivo, che penetra in profondità anche nelle fessure delle rocce ed anche con robuste radici laterali; questa caratteristica fa sì che la pianta possa resistere a lunghi periodi di siccità.
Il legno eteroxilo, è simile alle altre querce del gruppo, è a porosità anulare, con alburno giallastro e duramen più scuro e bruno, molto più pesante e duro che nelle altre querce del gruppo, non è lavorabile come in Farnia e Rovere anche per le fibre che non sono mai dritte e ha un maggior ritiro all’essicazione, perciò si spacca facilmente.
Il legname, viene ugualmente adoperato per il suo contenuto di tannino che lo rende durevole anche a contatto permanente con acqua, perciò adatto per parti di costruzioni navali e attrezzi agricoli e traverse ferroviarie.
Viene anche utilizzato come ottimo combustibile e produce un ottimo carbone.